Per favore non piangere…

Per favore non piangere… – Il mio tirocinio da Napulitanata volge al termine. Ho raggiunto le famose centocinquanta ore previste dal mio corso di laurea. Come ci si sente? Da un lato, sono contento di aver completato un altro tassello del mio percorso magistrale; dall’altro, però, mi sento come quando ti ritrovi a salutare degli amici con i quali hai condiviso i giorni di un’estate. All’inizio, riflettendoci adesso, non avrei mai pensato di utilizzare quest’immagine per descrivere qualcosa come un percorso di tirocinio che, di fatto, sei obbligato a fare. Ma è evidente che Napulitanata ha dei poteri magici e a noi piace proprio così. Probabilmente sentirò un po’ di nostalgia, ma so anche, allo stesso tempo, che il mio viaggio è tutt’altro che finito. Infatti, sono convinto che continuerò a frequentare la sala, perché la mia tesi, l’obiettivo principale di questo tirocinio, è in pieno sviluppo e sono sicuro che non mi mancherà il supporto dei ragazzi che ho conosciuto. Nelle ultime settimane ho consultato la mia relatrice presentandole una serie di idee. Speravo di poter finalmente cominciare a scrivere qualcosa di concreto, ma mi ha detto che potrei realizzare un lavoro molto più interessante, soprattutto considerando la mia media alta, se continuerò ancora per un po’ la fase di ricerca. Per un attimo ho avvertito una sensazione di sconforto, come se avessi perso del tempo, però sono contento che la professoressa creda in me e nelle mie capacità. Cari lettori, vi saluto e chiudo questo diario di bordo che spero potrà essere un riferimento per chi dovesse approcciarsi a Napulitanata.

Di Francesco Tommasino