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Una giornata a San Gregorio Armeno

Una giornata a San Gregorio Armeno – Ho sempre pensato che Napoli fosse un set cinematografico all’aperto e lo dimostrano le tante produzioni che vengono a girare qui da tutto il mondo, ma c’è un posto nello specifico in cui il tempo sembra essersi fermato, immutato, preservato dalla modernizzazione urbana e in cui vi è un’aura quasi mistica che rende il tutto magico. Quel luogo è San Gregorio Armeno.

Appena la via ha inizio si viene subito travolti da quella piacevole sensazione di aria natalizia, i pastori e i presepi sono i protagonisti, e ce ne sono di tutti i tipi: dai pastori di Vip, attori, registi e politici a quelli di calciatori dove Maradona ovviamente è il più raffigurato.

I presepi poi sembrano dei piccoli modellini di scenografie per quei film storici in costume, ed essendo un grande amante e studioso di cinema mi è capitato più volte di immaginarmi storie ambientate in quell’epoca e in quegli scenari.

E tra un viaggio di fantasia e un altro sono entrato insieme a Mimmo nello studio dell’artista Pasquale Manzo (qui potete leggere l’intervista che gli abbiamo fatto), e subito ciò che mi ha impressionato è la forma delle sue sculture, che anche se sembrino stilizzate e anche un po’ “inquietanti” emanano comunque una tenerezza e una bellezza propria impossibili da non percepire. E proprio insieme a Pasquale ci siamo recati in una bottega di un noto maestro presepiale : Sciuscià. Appena entrati è stato bellissimo notare la moltitudine di pastori che c’erano, tra cui mi ha colpito uno in particolare, quello di Eduardo De Filippo in “Napoli milionaria!“, dire che era realistico sarebbe quasi come minimizzare. Il maestro presepiale una volta saputo che Mimmo era lì per farsi progettare un presepe, ci ha spiegato la storia e i vari significati e simbolismi dietro il presepe e mi si è aperto un mondo, non avrei mai immaginato quanto studio ci fosse dietro e soprattutto che ogni minimo dettaglio ha un suo valore e una sua storia, anche una semplice donna che si affaccia da un balcone deve essere realizzata secondo vari criteri.

Ad esempio una cosa che ho sempre dato per scontato nel presepe ovvero la cascata in realtà è considerata “pagana” e quindi nel presepe storico non va inserita, ed è una cosa che non avrei mai immaginato e che però mi fa rendere conto di quanta storia, studio e passione ci sia dietro questo mestiere e in questa via, dove ogni bottega ha il suo stile e la sua storia e dove sembra (almeno per me) che non ci sia competizione tra tutti, ma che li unisca solo la passione e l’amore per il loro lavoro. Ovviamente non è cosi ed è un pensiero anche un po’ ingenuo ed infantile ma è la sintesi perfetta di come San Gregorio Armeno ti faccia sentire, quasi come se fosse un mondo a parte, estraneo alle dinamiche ed ai problemi di tutti i giorni, dove anche un semplice pastore può raccontare una storia magnifica.

 

Di Carmine Laporta

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