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Rigenerazione urbana e risvolti sociali: il caso di Napulitanata

Rigenerazione urbana e risvolti sociali: il caso di Napulitanata – Sarà capitato a ognuno di noi di imbattersi in luoghi abbandonati o di trovarsi davanti un edificio completamente vuoto e in disuso. E in questi casi, avremo tutti fantasticato su come poter ridar vita a questi spazi, immaginando di costruirvi qualcosa, di ripartire da zero. A pensare concretamente a tutto questo, ci pensano i programmi di rigenerazione urbana.

Il fenomeno della rigenerazione urbana in Italia ha avuto inizio negli anni ’70 con la riqualificazione dei centri storici, per poi negli anni ’80 dare avvio al recupero delle aree dismesse a seguito del trasferimento delle industrie fino a quel momento situate nei pressi dei centri cittadini.

Oggi, la rigenerazione urbana si occupa di quegli spazi apparentemente senza una funzione o uno scopo utile alla società, progettandone nuove possibilità di uso. Non si parla solo di un tentativo di riqualificazione, ma di qualcosa che è molto di più: si tratta di dialogare con spazi chiusi, abbandonati, dando vita a nuove idee e progetti innovativi che siano coinvolgenti per la comunità, aprendo le porte a nuovi utilizzi e a nuove prospettive di crescita.

È ciò che nel 2015 i cofondatori di Napulitanata, Domenico Emanuele Matania e Pasquale Cirillo, si sono proposti di fare partecipando ad un bando del Comune di Napoli per avere in affitto uno spazio all’epoca occupato da un vecchio e abbandonato deposito di tassametri, situato sotto i porticati della Galleria Principe. I lavori effettuati due anni dopo, hanno dato vita alla prima sala da concerto della Canzone Napoletana, arricchendo il territorio attraverso il recupero e la riqualificazione di uno spazio ch’era ormai stato abbandonato al degrado.

Il lavoro di rigenerazione urbana realizzato da Napulitanata è un chiaro esempio di esperienza bottom-up, dal basso verso l’alto. Ci dimostra quanto l’ambizione e la forza di volontà siano capaci di aprire le porte ad esperienze di successo, dando valore a ciò che nel tempo era stato trascurato. Quello spazio originariamente  dimenticato e privo di considerazione gode oggi di una dignità culturale degna di nota, attraendo turisti da tutto il mondo e dando vita a nuove figure professionali e sempre più diverse competenze.

Gli effetti di un tale processo sociale si sono rivelati duraturi nel tempo, favorendo attivazione sociale ed arginando i rischi connessi all’inutilizzo prolungato di strutture e spazi pubblici, con un notevole potenziamento del tessuto urbano. L’impresa di Napulitanata ha dato i suoi frutti in questi anni, e grazie al sostegno e all’amore dei suoi ascoltatori cresce sempre di più, concentrandosi sui loro desideri ed esigenze e offrendo ai visitatori un’esperienza socioculturale più che autentica.

Tu hai già assistito ad un concerto di Napulitanata? Che aspetti, prenotati qui!

 

Di Claudia Di Neubourg

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