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Ridiamo vita alla Galleria

Ridiamo vita alla Galleria – Ci sono parecchie criticità a Napoli, cosi come in ogni grande città, ma una che mi ha colpito molto è la situazione della Galleria Principe.

Il primo aspetto che mi ha impressionato è vedere come di fronte al Museo Archeologico Nazionale sia possibile lasciare un luogo storico quasi a se stesso, dove ci sono decine di clochard accampati sotto i porticati i quali non hanno un altro luogo migliore dove poter stare e mi spiace che si voglia lasciare questa spiacevole “cartolina” alle centinaia di turisti che frequentano il Museo e ai numerosi spettatori che vengono durante le serate.

La situazione non è facile da gestire, numerose sono le volte in cui io e miei colleghi abbiamo avuto a che fare con clochard ostili che ci impedivano di aprire la sala, o ai rave organizzati dai centri sociali che con la loro musica ad altissimo volume rendevano quasi impossibile poter svolgere la serata, la sensazione che si respira qui è di una non collaborazione e soprattutto di una non comunicazione da parte di tutti, perché basterebbe davvero poco per poter convivere lavorativamente insieme e cercare di rendere questo posto migliore.

Rimasi positivamente impressionato quando qui in Galleria vennero a girare “il Commissario Ricciardi” dove, grazie in primis all’organizzazione gerarchica dei set, alla bravura degli scenografi e soprattutto alla magia del cinema la Galleria sembrò acquistare una nuova linfa vitale quasi come se risorgesse, seppur momentaneamente.

Mi piacerebbe si potesse ripartire da quel breve istante perché, cosi come la Galleria Umberto, questa non ha niente da invidiare alla ben più famosa galleria di Milano e sono convinto che unendo le forze di tutte le realtà al suo interno – magari includendo anche l’Accademia di Belle Arti con il suo corso di restauro – la Galleria Principe possa finalmente riacquistare la bellezza che merita e che adesso è soltanto nascosta.

 

Di Carmine Laporta

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