Napulitanata mostra Alan Lomax e le canzoni popolari del sud Italia
Napulitanata mostra Alan Lomax e le canzoni popolari del sud Italia – Napulitanata sta organizzando un evento memorabile. Una mostra fotografica, grazie alle foto inedite del Centro Studi Alan Lomax, che racconterà il lavoro dell’etnomusicologo statunitense nel sud Italia, ripreso da Pier Paolo Pasolini nel suo Decameron.
Napulitanata ha una certa esperienza nell’organizzare mostre di grande interesse culturale. Ne aveva organizzata una il 14 novembre del 2020, unendo la tecnologia QR code alle foto e collegandole alla canzone napoletana (leggi qui per tutte le info).
Alan Lomax ricopre un’importanza fondamentale nella storia dell’etnomusicologia.
Grazie alle sue ricerche e registrazioni sul campo possiamo oggi sentire canti e balli provenienti da tutto il mondo.
Inviteremo studiosi di Alan Lomax e di etnomusicologia, ma anche di storia del cinema, di Pasolini e di tanto altro, per riscoprire questo grande studioso collegato al lavoro di Pasolini per il Decameron.
Ma vediamo insieme chi era Alan Lomax e perché è così importante per Napulitanata.
Come ebbe inizio
Alan Lomax nacque in Texas nel 1915. Figlio del musicologo John Lomax, si appassiona da subito alla professione del padre, che lo porta con sé nelle sue indagini per il sud degli Stati Uniti, dove ha modo di documentare il patrimonio musicale che veniva dalle comunità di colore.
Il canto degli schiavi del Tennessee, della Louisiana, dell’Alabama e del Texas, che da poesia tramandata oralmente diventa canto, e poi musica con gli strumenti più rudimentali, ha molto in comune con quello che Pasolini pensava riguardo alla poesia popolare (per leggere il nostro articolo clicca qui).
Il viaggio nel sud Italia
La mostra di Napulitanata su Alan Lomax si concentrerà sul mitico viaggio che Alan Lomax intraprese con Diego Carpitella, un altro etnomusicologo tra i più importanti che siano mai esistiti. Alan Lomax, come abbiamo visto, ha determinato l’inizio del lavoro sulle tradizioni musicali e orali, mentre Carpitella aveva lavorato con Ernesto De Martino per le ricerche sul tarantinismo pugliese.
Lomax mostra un mondo ormai scomparso. Una vita scandita da balli, canti e rituali che si svolgeva nel sud Italia, che saranno inseriti nel disco Southern Italy and Islands della Columbia Records, e nel saggio Nuove ipotesi sul canto folcloristico italiano nel quadro della musica popolare mondiale, pubblicato sul n.17-18 (novembre 1955 – febbraio 1956) di Nuovi Argomenti, la prestigiosa rivista bimestrale diretta da Alberto Moravia e Alberto Carocci.
Alan Lomax e Pasolini da Napulitanata
La mostra da Napulitanata si concentrerà sull’incontro, mai avvenuto, tra Alan Lomax e Pier Paolo Pasolini.
Nel 1971 Pier Paolo Pasolini gira Il Decameron, e come al solito il suo interesse per la musica si rivela fondamentale. La colonna sonora, curata da Ennio Morricone, si avvarrà non solo di canzoni fondamentali nella storia della musica, come Fenesta che lucive, ma compaiono anche la canzone popolare campana. Le musiche sono le registrazioni che Alan Lomax aveva fatto 15 anni prima in Campania. In particolare, figurano la tarantella montemaranese e la canzone del carnevale in Irpinia dal nome La Zeza.
Lomax non è mai stato citato nei titoli di coda dal regista. Ha visto le sue registrazioni direttamente al cinema nell’autunno del 1971.
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Il progetto è realizzato grazie al co-finanziamento della Regione Campania con la L.R. n. 7/2003, contributi per la promozione culturale anno 2022; con il patrocinio morale di Comune di Napoli, Museo Archeologico di Napoli, Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Di Davide Lancia
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