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Giovani e patrimonio musicale napoletano: quale rapporto?

Giovani e patrimonio musicale napoletano: quale rapporto? – Quant’è bello scoprire cose nuove e conoscere sempre meglio la propria cultura!

Eh sì, quando frequenti un ambiente che si nutre del patrimonio musicale napoletano, non puoi che arricchirti. Prima di conoscere Napulitanata infatti, la canzone napoletana mi faceva pensare unicamente a grandi artisti come Pino Daniele o Massimo Ranieri. Tutto il resto lo ignoravo…

Perciò, spinta dalla semplice curiosità di sapere che rapporto ci fosse tra i giovani e il patrimonio musicale napoletano, ho scelto di fare un’analisi. Come? Creando da zero un piccolo questionario e sfruttando un campione di convenienza (quattro ragazzi e sei ragazze tra i 21-24 anni).

Seppur poco rappresentativi, i dati hanno confermato le mie supposizioni. Pare che i giovani della Generazione Z conoscano benissimo i cantautori più contemporanei, ma sappiano ben poco di tutti quelli che li hanno preceduti!

Il 70% del campione vede il padre della Canzone napoletana nella figura dell’amatissimo Pino Daniele. E infatti, sei persone su dieci citano una sua composizione come brano favorito. Solo uno su dieci menziona Roberto Murolo, e ben il 70% non conosce la sua ‘O marenariello! Brani più celebri e iconici come ‘O surdato ‘nnammurato godono invece del 100% del campione, contro il modesto 50% per ‘E spingule francese…

Sembra che i generi Rap e Trap siano quelli maggiormente apprezzati da questa fascia di giovani. Accomunano infatti il 50% di essi, insieme ai 10% dei generi Indie e Pop. La Canzone napoletana classica rientra invece tra le prime scelte del (solo) 30% del nostro piccolo campione, evidenziando lo scarso legame tra la tradizionale canzone napoletana e i ragazzi di oggi.

A questo punto, una domanda sorge spontanea. Perché noi giovani siamo così lontani dalla tradizione musicale napoletana? Perché Napule è sì, ed Era de Maggio no? Beh, di risposte ce ne sarebbero molte. Di sicuro, sono pochi i tentativi di realizzare un avvicinamento da parte delle istituzioni locali.

Napulitanata, dal canto suo, ha questo come unico obiettivo. Quello di far vivere il patrimonio musicale napoletano oltre il tempo, dandogli ogni giorno valore e nuova vita. Cercando di avvicinare il pubblico, straniero e non, giovane o meno che sia, alla canzone napoletana classica.

Promuovere cultura stimolando interesse verso ciò che ci sembra troppo lontano: per me, in fin dei conti, è questa la chiave.  Forse, la sola maniera per rendere la storia napoletana parte della nostra identità, senza banalizzarla né minimizzarla mai.

Perciò, sei giovane e vorresti conoscere di più sul patrimonio musicale della tua città? Allora non aspettare un minuto di più, prenotati subito cliccando qui!

 

Di Claudia Di Neubourg

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