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Serenata Canzone Napoletana: una tradizione mai sopita!

Serenata con Canzone Napoletana? Tutti noi abbiamo nel nostro immaginario la serenata: una finestra, due innamorati, una chitarra e dolci parole cantate.

Letteratura, televisione e cinema hanno attinto a piene mani da questa tradizione, tanto che tra i titoli di film italiani ritroviamo Serenata a Vallechiara e Senerata; perfino a Hollywood possiamo incontrare Serenade e Sun Valley Serenade.

Insomma, pare che il cinema abbia beneficiato non poco del topos di un innamorato alla finestra della sua amata. Il motivo si capisce subito: la serenata è l’atto romantico per eccellenza. È la dimostrazione più pura dell’amore. Pensate che bello. È notte, siete già in procinto di dormire, la stanchezza prende il sopravvento, vi mettete sotto le coperte e…sentite la voce della persona amata che vi ricopre di lodi.

Nulla di più magico. Sarebbe veramente bello poter riassaporare questa tradizione, e come sarebbe utile avere un’orchestra di musicisti affinati in questa meravigliosa pratica per dedicarla a chi amiamo… poi magari una bella serenata con Canzone Napoletana e il gioco è fatto!

Forse abbiamo la soluzione, ma prima…brevi cenni storici! Qual è l’origine della serenata?

Incerta è la datazione. Probabilmente è un componimento presente già nel medioevo e nel Rinascimento, con forme e modi diversi nei secoli successivi.

Sia all’estero sia in Italia, comunque, il componimento ha carattere celebrativo, accompagnato con strumenti a corda pizzicate.

Contrariamente a quanto si pensi, la classica serenata pastorale veniva eseguita con una scaletta precisa e ordinata, senza lasciare nulla al caso, e con delle regole da rispettare. Innanzitutto, il padre già deve aver dato il permesso al giovane di fare la serenata fuori la finestra della figlia. Già si conoscono, già si amano, mancano solo le nozze. Ma allora perché prepararsi e andare sotto la finestra della propria fidanzata se già sono promessi?

Che domande. Perché l’amore è un gesto che va rinnovato ogni volta, un sentimento puro e di gioia.

Si parte la sera prima del matrimonio. Gli amici musicisti dell’innamorato si ritrovano a casa di lui, con il chitarrista (spesso l’innamorato) che suona l’antico calascione a 4 corde, e si accorda con il flauto e il mandolino.

La brigata si dirige a casa della fanciulla la sera stessa e iniziano a cantare sotto la finestra il canto detto di arrivata:

 

Palazzo, bona sera e bona notte

Chist’uocchi miei non hanno dormuto ancora.

Ve so’ benuto a cantà, viso sereno:

da poco tiempo ce aggio spiso amore.

No’ me so’ innamorato de le ricchezze,

manco le rrobbe toje m fanno gola:

so nnammorato de le tue bellezze,

il tuo parlare mi sazia e mi onora

 

Si passa poi al repertorio vero e proprio di lodi alla futura sposa.

In quest’atmosfera romantica, amici e parenti dei due giovani si riuniscono e sono complici e testimoni dell’amore tra due nuovi sposini.

È logico capire come grandi scrittori del XIX secolo siano stati affascinati dai componimenti dell’amore: Maria Ro’ e Serenata napulitana di Salvatore di Giacomo,  Scétate di Ferdinando Russo, Maria Marì e Torna maggio di Vincenzo Russo e tanti altri.

Noi di Napulitanata siamo nati e cresciuti col mito della serenata con la Canzone napoletana, e vogliamo farlo rivivere nella sua versione più originale.

Siamo musicisti e depositari delle antiche tradizioni della Napoli che fu, e vogliamo far provare alla persona che amate le emozioni più belle che riuscite a provare sotto forma di canto e di musica.

Tutti i nostri contatti li trovi a questo link!

 

 

 

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