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Turismo Musicale a Napoli, scopri Napulitanata!

Turismo Musicale a Napoli – Napulitanata ha il merito di aver dato il “la” ad un’idea che ogni napoletano custodiva da sempre, quella di offrire “musica napoletana” in maniera stabile a chiunque ne avesse voglia, napoletani e turisti.

Siamo partiti dalla necessità di valorizzare il Turismo Musicale a Napoli e dalla convinzione per cui le risorse identitarie, intese come elementi tipici della cultura materiale ed immateriale di un luogo, possono generare vantaggi alla comunità locale e soddisfare i bisogni e le esigenze dei visitatori. La tendenza verso la quale si dirige sempre di più il turismo è mirata alla ricerca di valori culturali, artistici, sociali, paesaggistici ed enogastronomici connessi all’identità locale attraverso esperienze autentiche con i residenti e l’identità dei luoghi.*

Il valore “strategico” dell’identità dei luoghi è stato tema centrale, tra l’altro, nella Programmazione Europea 2007-2013 e ancor più nelle politiche di concertazione del Programma 2014-2020, nonché nei recenti indirizzi strategici UNESCO e delle altre Organizzazioni (ICOMOS, ICCROM, IUCN).
Oltre alla componente turistica, un’altra esigenza legata al tema ‘canzone napoletana classica’ era ed è di dare corpo a studi scientifici e musicologici sul repertorio. Se nel corso del Novecento gli studiosi del tema hanno soffermato la loro attenzione principalmente sulla “poeticità” (e sui luoghi comuni) del repertorio, nell’ultimo decennio ha avuto luogo un’inversione di tendenza tesa ad analizzare il fenomeno da un punto di vista scientifico, sia sotto il profilo musicale sia dal punto di vista linguistico. È opportuno citare le ricerche avviate dal “Centro Studi Canzone Napoletana”, realtà avviata nel 2009 con un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Discipline Storiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Fondazione Roberto Murolo. Il lavoro del Centro Studi si inserisce nella nuova corrente di ricerca “scientifica” del fenomeno ‘canzone napoletana’ attraverso studi, convegni e pubblicazioni. La testimonianza della scientificità della ricerca si è concretizzata anche attraverso un’operazione capillare di analisi musicologica degli spartiti del fondo “Canzone Napoletana” della Sezione Lucchesi Palli della Biblioteca Nazionale di Napoli.

È da queste “fondamenta” che siamo partiti per portare avanti il nostro progetto di Turismo Musicale a Napoli. Dopodiché abbiamo studiato dei validi modelli di benchmarking: nei nostri viaggi, non ci siamo limitati ai modelli (ormai abusati) del Flamenco e del Fado, ma abbiamo fatto tappa a Vienna, a Dublino, a Liverpool, città europee che al di là delle etichette musicali (musica classica, folk, pop), fanno dell’offerta musicale una ragione di vita.

Da qui l’esplosione di Napulitanata, dapprima come sala da concerto, poi come “brand” culturale e turistico che offre ai visitatori (napoletani e non) un’offerta musicale a 360 gradi, dai concerti, ai Tour musicali in città con le eccezionali Capere, alle gite in barca con Batò Naples.

Ben venga se realtà affini possano proporre un concept uguale (o simile): c’è bisogno che il Turismo Musicale a Napoli e i relativi concerti divengano un must do…come la pizza!

Turismo Musicale a NapoliI Tour della Canzone Napoletana
*FUSCO GIRARD, Cultural Tourism: From Culture Fruition to Culture Communication and Production, «International Journal of services technology and management», anno 2008, vol. X. Cfr. TIMOTHY, D. J. & BOYD, Heritage Tourism in the 21st Century: Valued Traditions and New Perspectives,«Journal of Heritage Tourism», 2006.

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