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Anima e voce: l’esperienza di Emanuela De Rosa

Anima e voce: l’esperienza di Emanuela De Rosa – L’articolo di questa settimana, ancora una volta sottolinea la passione, la determinazione e il talento dei nostri musicisti. Riprendendo, in effetti, la nostra rubrica presentiamo stavolta un’altra importante componente dell’ensemble, Emanuela De Rosa. Mezzosoprano, grande interprete e artista intraprendente, Emanuela costituisce una preziosa risorsa per Napulitanata grazie all’estensione e duttilità vocali, che le permettono di spaziare dal repertorio villanesco quattro-cinquecentesco a quello della Canzone Napoletana di otto-novecento.

L’esperienza, la professionalità e il grande spirito di squadra di questa giovane artista arricchiscono la nostra realtà ancora una volta: Emanuela e l’intero ensemble rappresentano con le loro peculiarità tante facce lucenti dello stesso diamante, Napulitanata.

Il suo percorso artistico verso la musica e il canto lirico comincia fin da piccola, approcciandosi dapprima alla danza e poi allo studio del pianoforte.

La prima grande esperienza giovanile in cui l’artista matura un senso di appartenenza al teatro e alla lirica, è la partecipazione al coro dilettantistico per lo spettacolo Cavalleria Rusticana all’età di soli quindici anni.

Da qui, l’inizio della sua formazione: studia al Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, laureandosi al triennio in canto lirico con il massimo dei voti. Successivamente comincia il percorso di specializzazione in musica vocale da camera con il M° Alessandro de Simone. Questi, figura importante nella carriera dell’artista, diviene suo mentore e guida nella personale ricerca di una maggiore consapevolezza delle proprie capacità vocali.

Della sua carriera, costellata di successi, si ricordano alcune importanti esperienze: nel 2014 e nel 2015 si esibisce come prima interprete in chiave moderna dell’opera parodica “Aida di Scafati”, scritta da un allievo di Giuseppe Verdi e rappresentata presso il Teatrino di Corte di Napoli e il Teatro di Altamura Mercadante; segue due anni dopo il conseguimento della borsa di studio per merito rilasciata dal maestro Riccardo Muti, con il quale intraprende una masterclass estiva a Ravenna presso il Teatro Alighieri, e grazie alla quale approfondisce i suoi studi vocali; si esibisce nel giugno del 2019 in concerto presso il  Museo di Antonin Dvorak a Praga con un repertorio di Ottocento cameristico e operistico; infine, partecipa il mese successivo al festival di canto lirico della Boemia del Sud: esperienza di grande valore per Emanuela, in cui riesce ad interfacciarsi con  le maggiori personalità del canto lirico di fama internazionale.

Pluripremiata, è in costante evoluzione nella propria personalità artistica. Intraprende quest’anno, infatti, la specializzazione in repertorio operistico: il suo scopo è riuscire a scavare sempre più in fondo a sé stessa esplorando la propria artisticità, toccando con mano la profondità del suo talento e delineando da sola i propri limiti. Attualmente è impegnata in vari concerti con il Teatrino di Corte del Palazzo Reale, il Festival di Ravello, lezioni di Musicoterapia e, ciliegina sulla torta, Napulitanata.

L’incontro con Napulitanata nasce in occasione dello spettacolo di prosa dedicato alle donne, eseguito nel corso del 2016 presso il Teatro Spazio, in cui ha modo di conoscere il co-fondatore del progetto, Mimmo Matanìa.

Fin da subito si dimostra entusiasta nel prendere parte alla realizzazione di un sogno, e per la bella iniziativa e per la splendida complicità dell’ensemble: Napulitanata, in effetti, rappresenta sì, il riscatto dei giovani nel mondo del lavoro, la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, l’amore per la nostra terra, la creatività e la voglia di esprimersi di un popolo spesso infangato dal luogo comune; ma non è solo questo. Napulitanata è anzitutto un progetto d’insieme, e proprio perché essa rappresenta l’unione di musicisti esprime tutta l’armonia, la sinergia di forze che lega ogni strumento all’altro: ciascun professionista è fondamentale per il gruppo, non c’è uno senza l’altro. La professionalità e la consapevolezza dell’artisticità di ciascuno consente di valorizzare tutti in egual misura e ogni volta dare vita ad un concerto fantastico.

È proprio grazie a questo profondo aspetto umano, a questo forte spirito di squadra, che Emanuela riesce ad esprimere tutta la sua intraprendenza, il suo carattere solare e la sua artisticità: Napulitanata, ancora una volta, è per noi casa, dell’anima, del cuore e dello spirito.

di Rosaria Esposito

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