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Napulitanata is Blue

Napulitanata is Blue – In una puntata della sitcom Friends, una delle tante dove ci si crogiola per l’amore burrascoso e caotico di Ross e Rachel, quest’ultima, quando le viene chiesto come si senta rispetto l’imminente matrimonio di Ross, risponde “I feel blue”. Che strano, pensai da piccolina. Descriversi come un colore, per far capire all’altro come il nostro stato d’animo. È un meccanismo di associazione che usiamo anche a scuola con i bimbi pestiferi: rossa uguale arrabbiata, verde uguale felice, blu uguale tristezza. Questa “tecnica” ha ormai messo radici nella nostra cultura e noi ne siamo “indirettamente vittime”: quanto ci hanno assillato col Periodo blu di Picasso, quanto siamo stati completamente d’accordo con l’immagine di Tristezza nel film d’animazione Inside Out. E già che siamo in tema musicale, è doveroso parlare del genere musicale Blues, cui significato, dopo varie trasformazioni temporali (nessuna delle quali particolarmente entusiasmante), oggi può essere riassunto come: essere triste, agitato, depresso.

E quindi veniamo al nostro agognato Blue Monday, ovviamente considerato il giorno più triste dell’anno. Si basa su una formula pseudoscientifica che tiene conto di vari fattori, tra cui il clima, i debiti accumulati, il periodo trascorso dalle festività natalizie e la mancanza di motivazione. Va notato, con un gran respiro di sollievo e qualche sguardo al cielo, che questa formula non è scientificamente valida e il concetto stesso è spesso criticato come una semplice campagna di marketing.

Che lo sia oppure no, alcune tendenze sono talmente integrate nella nostra cultura che le interiorizziamo senza porci troppe domande: e quindi, come se avessimo bisogno di ulteriori certezze per sprofondare nello sconforto, un lunedì di gennaio, (che può tranquillamente essere applicabile a tutti i lunedì di tutte le settimane di tutti i mesi dell’anno tutto l’anno e per gli anni a venire), ci facciamo prendere dalla pucundria.   

Ma.

Voglio prendere ad esempio un brano meraviglioso, Blue Moon, scritto nel 1934 da Richard Rogers e Lorenz Hart, rientrato subito nel repertorio jazz per eccellenza, cantato dalle voci più straordinarie e disparate, cito e consiglio, di ascoltare le versioni di Ella Fitzgerald, Billie Holiday e Frank Sinatra.

Blue moon, you saw me standing alone                              

Without a dream in my heart

Without a love of my own                                                                                                               

Luna blu, mi hai visto stare la tutta sola,

senza un sogno nel cuore, senza un amore tutto mio.

Ma la Luna possiede una luce propria, che può, se vogliamo, esserci d’aiuto. Se solo ci ricordassimo di accenderla, quella luce.

Quella che si illumina la nostra sala concerto è blu: accompagnata dalle dolci fiamme delle candele, dalle luci delle case degli altri, dal freddo invernale e dalla calura estiva, dalla curiosità e talvolta anche dal pregiudizio della gente. Il blu diviene un colore caldo, un abbraccio che con dolcezza contiene i nostri corpi, le voci e le mani del ensemble, come quando il mare è calmo, cristallino, ci si può immergere e osservare tutto con chiarezza: l’alga, il pesciolino, la gamba che nuota di fianco la tua, lo sguardo del pubblico incantato, la voglia di (ri)conoscere qualcosa non sapevi ti appartenesse: la nostra canzone, la nostra storia.

Blue Moon si conclude così:

And then there suddenly appeared before me

The only one my arms will ever hold

I heard somebody whisper, “Please adore me.”

And when I looked, the moon had turned to gold, oh

E poi improvvisamente apparve davanti a me

L’unica persona che le mie braccia avrebbero mai stretto

Ho sentito qualcuno sussurrare “Per favore, adorami”

E quando ho guardato, la luna è diventata dorata

Blue Moon

Now I’m no longer alone

Without a dream in my heart

Without a love of my own

Luna blu

Ora non sono più solo

Senza un sogno nel cuore

Senza un amore tutto mio

Il Blu sa essere un colore molto caldo, se solo con un pizzico di coraggio in più, imparassimo a dare un significato nuovo o diverso, alle cose.

Se volete cominciare a fare un piccolo passo in avanti, potete cominciare da noi: Napulitanata is Blue.

 

Di Alessia Thomas 

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